Dai danni alle esposizioni o dalle esposizioni ai danni? Una analisi di caso nel Sin Terni-Papigno
From damages to exposures or from exposures to damages? A case analysis in the Terni-Papigno’s Site of National Interest
Carlo Romagnoli, Fabio Neri*, Lucio Pala**
Medico specialista in Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica, Presidente ISDE Umbria
* Sociologo, Presidente Comitato No Inceneritori Terni
** Insegnante, Presidente Osservatorio sulla discarica di Borgogiglione (PG)

Parole chiave: prevenzione primaria, caratterizzazione ambientale, caratterizzazione epidemiologica, falsi negativi, ecodistretti
SOMMARIO
Premesse: in Italia vi sono 45 Siti di Interesse Nazionale (SIN) in cui vivono circa 6 milioni di esposti a inquinanti ambientali per i quali il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2014-2019 non ha previsto interventi mirati. Dato che in sanità pubblica la forza di una raccomandazione deriva dalla forza della associazione causale tra esposizione e danni alla salute, si pone il problema di valutare tale dimensione tra le evidenze disponibili sulle esposizioni e rispettivamente sui danni in atto nei SIN per verificare se esistono le basi per produrre raccomandazioni di maggiore forza.
Obiettivi: è stata condotta una analisi di caso nel Sin Terni Papigno per: 1) raccogliere le evidenze di-sponibili su emissioni e contaminazioni di matrici ambientali e dati di biomonitoraggio; 2) esaminare la forza della associazione causale per le evidenze disponibili sulle esposizioni a rischio nel SIN in funzione della forza delle raccomandazioni che possono supportare; 3) esaminare la forza della associazione causa-le per le evidenze sui danni (Studi SENTIERI) in relazione alla forza della raccomandazione che possono produrre; 4) Produrre raccomandazioni di prevenzione primaria nei SIN di forza appropriata alla qualità delle evidenze disponibili.
Materiali e metodi: sono stati definiti due processi che possono supportare raccomandazioni di sanità pubblica nel SIN: 1) analisi e valorizzazione delle sostanze inquinanti rilevate da fonti e studi di caratterizzazione ambientale, di cui viene valutata la forza della associazione causale grazie alle evidenze di epidemiologia inferenziale; 2) analisi e valorizzazione degli studi di caratterizzazione epidemiologica, grazie all’intero corpo degli studi SENTIERI. A supporto sono state realizzate due linee di ricerca bibliografica, la prima su studi e fonti scientifiche che riguardano distintamente esposizioni ambientali e danni alla salute nel SIN, la seconda sui programmi di prevenzione primaria volti a ridurre/eliminare la esposizione a cancerogeni in contesti analoghi al SIN studiato.
Risultati: 1) le evidenze sulla caratterizzazione ambientale nel SIN indicano negli anni 2007-2015 esposizioni involontarie importanti a diossine e furani, policlorobifenili, cromo, nickel, cadmio, arsenico, mercurio, piombo, NO2, PM10 ed altri inquinanti tramite la matrici aria, acqua, suolo ed alimenti, che sulla base delle conoscenze di epidemiologia inferenziale possono sostenere raccomandazioni di forza maggiore nel nuovo PNP 2020-2024; 2) gli studi di epidemiologia descrittiva condotti nel SIN hanno caratteristiche metodologiche intrinseche che non permettono di distinguere lo specifico apporto degli impianti del SIN e possono produrre potenziali falsi negativi. 3) vi sono esperienze di eliminazioni/ riduzione della esposizione a cancerogeni in contesti produttivi non dissimili dal Sin Terni Papigno.
Conclusioni: è necessario integrare i risultati delle caratterizzazioni ambientale ed epidemiologica per pro-durre raccomandazioni più forti, tali da supportare nel nuovo PNP 2020-2024 programmi SIN-specifici di prevenzione primaria, basati anche su soluzioni altrove attivate. L’attivazione di processi di prevenzione primaria basati su tutela e caratterizzazione delle matrici ambientali e trasformazione dei fattori di pressione in base ai principi dell’economia circolare potrebbe dare vita nel SIN ad un “ecodistretto”, dispositivo di prevenzione primaria teso a proteggere gli esposti da inquinamento e spossessamento.

Key words: primary prevention, environmental characterisation, epidemiological characterisation, false negatives, ecodistricts
SUMMARY
Background: in Italy there are 45 Sites of National Interest (SIN) where about 6 million people are ex-posed to environmental pollutants and for which the National Prevention Plan (PNP) 2014-2019 has not provided for targeted interventions. Given that in public health the strength of a recommendation derives from the strength of the causal association between exposure and damage to health, the problem arises of assessing this dimension among the available evidence on exposures and respectively on the damage taking place in the SIN to verify whether there is a basis for producing recommendations of greater strength.
Objectives: a case study was conducted in the Terni Papigno’s SIN in order to: 1) collect the available ev-idence on emissions and contamination of environmental matrices and biomonitoring data; 2) examine the strength of the causal association for the available evidence on risk exposures in the SIN depending on the strength of the recommendations they may support; 3) examine the strength of the causal asso-ciation for the evidence on damage (SENTIERI studies) in relation to the strength of the recommenda-tion they may produce; and, 4) produce primary prevention recommendations in the SINs of strength appropriate to the quality of the available evidence.
Materials and methods: two processes have been defined that can support the public health recommen-dations in the SIN, the: 1) analysis and enhancement of pollutants detected by sources and studies of environmental characterization, of which the strength of the causal association is evaluated thanks to the evidence of inferential epidemiology; and the 2) analysis and enhancement of studies of epidemiological characterization, thanks to the SENTIERI study. Two lines of bibliographic research have been carried out to support the study, the first on studies and scientific sources that clearly concern environmental exposures and health damage in the SIN, the second on primary prevention programs aimed to reduce / eliminate exposure to carcinogens in contexts similar to the SIN studied.
Results: evidence on environmental characterisation in the SIN indicates in the years 2007-2015 signif-icant unintended exposures to dioxins and furans, polychlorinated biphenyls, chromium, nickel, cad-mium, arsenic, mercury, lead, NO2, PM10 and other pollutants via air, water, soil and food matrices which based on knowledge of inferential epidemiology can support recommendations of force majeure in the new PNP 2020-2024. The descriptive epidemiology studies conducted in the SIN have intrinsic methodological characteristics that do not allow to distinguish the specific contribution of SIN implants and may produce potential false negatives. 3) There are experiences of elimination/reduction of exposure to carcinogens in production contexts not dissimilar from Terni Papigno SIN.
Conclusions: it is necessary to integrate the results of environmental and epidemiological characteriza-tions to produce stronger recommendations, in order to support the new PNP 2020-2024 SIN-specific primary prevention programs, also based on solutions activated elsewhere. The activation of primary prevention processes based on the protection and characterization of environmental matrices and the transformation of pressure factors based on the principles of circular economy could give rise to an “eco-district” in the SIN, a primary prevention device aimed to protecte those exposed from pollution and dispossession.