Archivio Autore: Filippo Bauleo

Il SSN dopo la pandemia Covid-19

La vicenda Covid segna uno spartiacque ineludibile e rappresenta un’occasione storica:la potenza di un virus ci ha mostrato quanto possa essere vulnerabile il Servizio Sanitario Nazionale, nelle sue diverse articolazioni regionali.
In questo numero la Rivista intende riflettere e sviluppare un dibattito scientifico mirato ipotesi di ri-configurazione del servizio sanitario che valorizzino e  supportino cooperazione e sapere sociale, per affermare la salute in tutte le politiche, bilanciando i vari settori ed interessi sociali in funzione del bene comune.E’ innegabile la necessità di fare chiarezza sulla fisionomia che il SSN dovrebbe assumere nei prossimi anni, anche in considerazione del molto che si è perso dell’impianto originario nei cambiamenti istituzionali e socioeconomici degli ultimi decenni.Risuona oggi il monito lanciato nel 2008 dall’OMS nel Word Health Report Primary Health Care: now, more than ever sui nodi irrisolti dei sistemi sanitari: ospedalo-centrismo, frammentazione, mercato.
Intervengono nel dibattito con i loro articoli componenti e collaboratori del Comitato Scientifico della Rivista nella monografia “Il SSN dopo la pandemia Covid-19”.

Di fronte alla pandemia: riflessioni e azioni per tutelare la salute

Ci è sembrato  inevitabile dedicare anche un numero monografico de La Salute
Umana al tema Covid e lo facciamo, in questa rivista, per dare voce a tutti i professionisti che operano – di fronte e contro la pandemia – per difendere la salute. A testimonianza, in una drammatica realtà mai affrontata, dei loro pensieri, delle loro emozioni, della loro tenacia e del senso del dovere nel proseguire quotidianamente il proprio lavoro.
Professionisti della prevenzione, medici di medicina generale, assistenti
sanitari, psicologi, educatori narrano il loro vissuto, le loro esperienze e ricerche
a caldo, nella difficile fase di ripartenza dopo il lock-down.

PRESENTAZIONE online venerdì 4 dicembre 2020 ore 17

 

Umbria Libri 2020
Presentazione del Dossier de La Salute Umana
I teatri di Igea: una pratica trasformativa per promuovere il benessere delle persone e delle comunità

 

Il tema scelto per questa edizione 2020 di Umbria libri che, dati i tempi, si terrà con pubblico limitato e in modalità mista tra presenza e streaming, a San Pietro a Perugia dal 9 all’11 ottobre e a Terni alla bct dal 23 al 25 ottobre, è “Prossimo Contatto”. Un concetto, e un auspicio, che rimanda a una fase nuova, regole di convivenza diverse, ma anche nuove vie per la trasmissione di conoscenza. Allude, il titolo, anche a un prossimo umano, alle persone con cui condividiamo i nostri spazi e il cui contatto andrà ripensato e raccontato secondo altri paradigmi.

Presentiamo il Dossier de La Salute Umana I teatri di Igea: una pratica trasformativa per promuovere il benessere delle persone e delle comunità a cura di Claudio Tortone e Alessandra Rossi Ghiglione

Domenica 11 ottobre ore 15,30 Complesso Monumentale di San Pietro, Aula Magna

Intervengono in presenza: Filippo Bauleo, editore della Rivista, Giancarlo Pocetta, Centro Sperimentale per la promozione della salute e l’educazione sanitaria (CeSPES) Università di Perugia Intervengono in collegamento: Claudio Tortone – DORS Torino Alessandra Rossi Ghiglione, Direttrice del Social Community Theatre Centre dell’Università di Torino

Quale sia e quanto sia centrale nel benessere psicosociale e fisico delle persone e delle comunità la vita di relazione e la vita culturale attraverso la partecipazione attiva e sociale dal vivo, ce lo ha dimostrato con evidenza quotidiana il Covid19. Animale sociale e simbolico, l’essere umano ha bisogno di fruire, esprimersi e creare significati attraverso azioni che coinvolgano altri esseri umani e che interagiscano con lo spazio/ambiente in cui abita. Osservando in Italia la reazione spontanea delle persone alla mutata condizione, è possibile notare la crescita di performatività sociale e relazionale con l’invenzione di modi per tenere il contatto dal vivo – e non solo online – e di pratiche ‘casalinghe’ di attività culturali e creative che ingaggiano insieme l’intera famiglia e il vicinato. Per tutti poi, indipendentemente dal credo e proprio per la dolorosa impossibilità di praticarlo, viene in evidenza il fondamentale ruolo che la dimensione rituale e culturale ha nell’elaborazione della sofferenza per la perdita dei propri cari e nella produzione di significati culturali collettivi, che a partire dalla morte, generino valori e visioni condivise di futuri possibili. Così si dice sia nato il teatro nell’antica Grecia, dalla celebrazione dell’eroe morto e dalla necessità di una catarsi e rifondazione collettiva di fronte alle grandi ferite della comunità. È la cultura come fattore di inclusione e coesione sociale che ha fondato il benessere e la salute civile della comunità umana fina dalle sue origini.